La cromatura tecnica, meglio nota come cromatura dura a spessore (cromo duro), permette di ottenere rivestimenti funzionali di notevole durezza, resistenti all’usura e alla corrosione, con la possibilità di utilizzare vari spessori.
La durezza dei rivestimenti di cromo duro è misurata in Vickers o Knoop in conformità alla norma ASTM E384, (Standard Test Method for Knoop and Vickers Hardness of Materials) ed è di circa 1000 HV.
Il deposito di cromo duro è applicato nel settore industriale.Le sue peculiarità sono la resistenza all’ossidazione , resistenza all’usura, all’abrasione, all’erosione, ha inoltre un basso coefficiente di frizione.
La struttura del cromo elettrodepositato e’ responsabile della elevata durezza dei depositi. I depositi di cromo duro sono due volte più duri di metalli quali ferro, cobalto e nickel . Sono anche molto più duri degli acciai temprati. E’ inoltre noto che le proprietà di durezza e resistenza all’abrasione di un deposito di cromo duro viaggiano parallelamente le une alle altre ciò che non avviene per gli altri metalli.
Il colore del cromo è bianco con riflessi azzurrini. La tonalità può tuttavia variare essendo in molti casi lucido e brillante e in altri opaco. Il coefficiente di riflessione di una superficie pulita di cromo è del 55% rispetto ad una argentata e lucidata . Tuttavia queste proprietà riflettive vengono mantenute per lunghe esposizioni all’atmosfera mentre l’argento si opacizza in breve tempo. L’argento perde le sue proprietà riflessive specialmente in ambienti solforati mentre il cromo rimane inalterato.
Una proprietà del cromo elettrodeposto è il suo basso coefficiente di frizione. In particolare il suo coefficiente d’attrito a secco è il più basso di tutti i metalli.
Il cromo con uno spessore almeno di 18-20 µm dimostra una eccellente protezione alla corrosione che dura nel tempo anche per l’elevata resistenza all’abrasione. Per assicurarsi contro la corrosione da gas è necessario avere un deposito di cromo di almeno 30 µm.
Generalmente il deposito di cromo di circa 30µm dà adeguata protezione all’ossidazione atmosferica, mentre 50µm sono necessari per avere protezione da agenti chimici.
Una ulteriore proprietà del cromo è la sua resistenza al calore, così che esso possa essere impiegato in situazioni di grande stress meccanico e termico ad esempio in utensili per presse, in stampi per vetri, plastiche o metalli.
Un altro importante campo di applicazione del cromo duro è il ripristino di componenti consumati o per il miglioramento di particolari soggetti ad uso intenso. Articoli come stampi, aste, condotte, cilindri ecc, che si sono consumati al di sotto della tolleranza minima possono essere ricostruiti con la cromatura. Un vantaggio particolare sta nel fatto che questo processo può essere ripetuto anche quando il consumo è già notevole, così che la durezza della superficie rinnovata è incrementata assieme alla durata del pezzo.
Proprietà | Valore |
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Rivestimento | Cromo Duro |
Composizione | Cromo metallico (zerovalente) |
Struttura cristallina | Cubico a corpo centrato |
Coefficiente di dilatazione lineare | 0.8 mm per m a 0°C |
Conducibilità termica | 0.165 cal/cmq |
Resistività elettrica | 43.8 micro-ohm/cm |
Proprietà magnetiche | Amagnetico |
Durezza HV (0.05) | 1100 HV (DIN 50 359 /ISO 14577) |
Modulo Young | 235 GPa |
Coefficiente di attrito (Cromo su acciaio) | 0.17 |
Coefficiente di attrito (Cromo su Cromo) | 0.14 |
Temperatura di deposizione | 60 °C |
Temperatura massima di lavoro | 1000 °C |